Per contrabbasso e orchestra d’archi (1962); Esiste anche per contrabbasso e riduzione pianistica.
Scritta su commissione di Claudio Scimone (i Solisti Veneti), è un pezzo assai fortunato, divenuto ormai di repertorio.
L’autore rappresenta in questo pezzo lo spirito più genuino del goliardo – antico perlomeno quanto la diffusione dello stile di vita studentesco nelle città universitarie. Per mettere in atto questo, Dalla Vecchia sceglie provocatoriamente il contrabbasso, il cupo, l’arco decisamente meno agile, e pone proprio lui protagonista di un travolgente Presto con brio, ribaltando le consuetudini che lo vedono rintanato all’ultimo angolo della buca d’orchestra col suo paziente porteur d’eau. (da M. Peretti, 2007)
Prima esecuzione: Munich, 1962
Versione per controfagotto e fiati, denominata: Musique pour Gazomètre (1994)
