Pezzo per organo, 2 trombe e 2 tromboni. Esiste una versione per strumenti elettronici.
“È, come spiega l’autore, l’inizio di un testo biblico (la visione del profeta Ezechiele) assai noto per la sua affinità con certe descrizioni fantascientifiche di apparizioni extraterrestri: è, in ogni modo, l’inizio di un viaggio verso trascendenze misteriose per le quali è impossibile trovare un linguaggio sufficientemente proprio e adeguato. I mezzi semantici cui si fa ricorso sono perciò prevalentemente citazioni simboliche o analogiche (facilmente riconoscibili quelle di Ebony-Concerto e della Toccata e fuga in re minore di Bach): ne risulta uno stile spesso molto vicino alla pop-art, se non fosse che, anziché svuotare del loro contenuto le citazioni alle quali ricorre l’autore tenta anzi di approfondirne il significato essenziale. “ (nota da F. Degrada)
“Come per ogni espressione che nasce dalla libera fantasia, questo pezzo si può descrivere a fatica poiché non si riesce a ingabbiarlo né a comprendere da dove veramente tragga la sua straordinaria potenza di suggestione musicale: ma non è impossibile farlo. … È un’ideazione autonoma per la sua consistenza sia formale sia filosofica e non sta dentro “stili” o atteggiamenti.” (da M. Peretti, 2007).
Prima esecuzione: Ancona 1975