Pezzo per tre clarinetti.
“Dedicato a mio figlio Francesco. È una delle composizioni più rigidamente strutturate poiché segue lo schema di un canone a ventaglio, che però non si realizza in forma tematica, ma che serve solo a fissare una successione obbligata di “spazi vuoti” (cioè di semplici durate) che vengono riempite successivamente seguendo un complesso di particolari regole. Su questa struttura puramente aritmetica la forma del pezzo si snoda in assoluta libertà in vari episodi differenti come in un mottetto dai toni grotteschi.
Il titolo deriva dal modo in cui mi chiamava il frate sacrista della Chiesa “delle Pecorelle” di piazza Quadrata a Roma che dipendeva dall’Ambasciata Argentina, presso la quale ero organista nei primi anni successivi alla guerra. ” W.D.V.
Prima esecuzione: Padova 1989