Per nastro magnetico, mimo e percussione (1981). Azione mimica ispirata ad un testo di Evelina Bazzarello.
Ideato già nel 1977, è uno dei lavori più problematici di Dalla Vecchia e del panorama musicale di quegli anni, per la sua inedita concezione. È la punta di un iceberg, il frutto di un lungo e impegnativo lavoro, per la messa a punto di un programma che consentisse al musicista di realizzare composizioni al computer, servendosi di codici di linguaggio per quanto possibile tradizionali. Il nastro magnetico è stato realizzato presso il Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova (sorto per iniziativa di G.B. Debiasi, G. De Poli, G. Tisato), utilizzando il programma di elaborazione EMUS con alcuni sottoprogrammi di interpretazione appositamente realizzati dall’ing. A. Vidolin. Il montaggio finale è stato compiuto nello studio di G. Malatesta.
È scandito da un copione di azione mimata:
- Parodos: La vittima attende il proprio destino e viene catturata
- Klein Marsch und variationen: L’iter giudiziario: una doppia serie di torture, fisiche e morali (tema con nove variazioni)
- Gross Marsch: Condanna e marcia al patibolo
- Solo: Agonia del condannato
- Exodos: L’assassinio si compie
La percussione impiega strumenti a suoni indeterminati e alternativamente segnala i punti di raccordo, risponde ai gesti del mimo, li provoca, li commenta seguendo in tempo reale le istruzioni. L’unico percussionista partecipa anche come attore nel ruolo di carnefice: esegue (aiutato scenicamente con giochi controluce) una serie di dieci interventi ben diversificati nella Piccola marcia (tema con 9 variazioni). (da M. Peretti, 2007)
Prima esecuzione: Como 1981